Cerca nel blog

martedì 10 settembre 2013

Bubbleship props version

Qualche mese fa, nelle sale cinematografiche, è stato proiettato un film che ha attirato la mia attenzione più per un velivolo presente sulla pellicola che per la trama stessa. Il film di cui stiamo parlando è Oblivion.


La cosa che mi ha fatto sorridere è come guardandolo ho riconosciuto subito la mano del designer che ha creato la tecnologia di questo mondo post-guerra, Daniel Simon ha una capacità incredibile di fantasticare e realizzare veicoli strepitosi.
Qui un'intervista dello stesso designer che parla della sua creatura:


In un momento di follia ho voluto provare a fare un rapido bozzetto che ne ritrae il Bubbleship in versione ad elica, prossimamente provvederò ad aggiornare il post con altre viste...

lunedì 10 giugno 2013

Vecchi ricordi


Che strana sensazione riaprire la mia Tesi universitaria e rivede i vecchi studi sulla Couronne e il Titania

sabato 8 giugno 2013

Curtiss Model E back to fly!


Bellissima iniziativa e bellissima emozione nel veder tornare a volare queste meravigliose macchine, qualche tempo fa avevo parlato del Model F e mi auto cito dicendo: 
"Tra i suoi mille cavi, funi, montanti e appendici; questo aereo nasconde un fascino che ben si sposa con l'eleganza del volo e quel senso di pionierismo che questo genere di aerei riesce ad evocare."
Speriamo di veder sempre più spesso questi video.

The Flying Silo

Sulla linea della scoperta delle "veloci stranezze" d'oltreoceano, non si può non parlare del prodotto della Grancille Brothers Aircraft.

Un'improbabile gara tra un Model Z e un P-51D.
I più appassionati sapranno già che sto parlando del quantomai strano Gee Bee Super Sportster, la linea stilistica ad opera della matita di Rober Hall è unica e la sua comparsa agli inizi degli anni '30 sulle scene della  Thompson Trophy portò al successo la neonata azienda di Springfield per due anni consecutivi (1931-1932).

Curiosa quanto la sua linea è la sua storia, i fratelli Grancille per affrontare la depressione che aveva appena colpito il paese, decisero di puntare alle gare di velocità per fare pubblicità ed incrementare le vendite dei loro aerei e così, in sole 5 settimane e un investimento di ~$5000, nacque il Model Z con una logica puramente americana: la cellula più piccola possibile con il motore più grande possibile. Ed ecco cosa nasce dalla fusione di un Pratt & Whitney R-985 "Wasp Junior" da 535HP e un pilota.


Dopo il primo volo nell'agosto del 1931, il GeeBee Model Z ha rapidamente dimostrato di essere un aereo difficile da battere e gli innumerevoli record battuti dal suo pilota, Lowell Bayles, sono il dato più eclatante:

- Record di velocità di un aeroplano : 430.245 Km/h;
- Vittoria al Goodyear Trophy il 1 settembre con la velocità media di 330Km/h su un tracciato di ~80Km;
- Vittoria al General Tire and Rubber Trophy il 5 settembre 1931;
- Vittoria al Thompson Trophy il 7 settembre 1931 con la velocità media di 380Km/h;

L'ambizione e la voglia di porre ancor più divario tra il Model Z e i concorrenti, portò i fratelli Grancille a sostituire il motore con una soluzione da 750HP ovvero un Pratt & Whitney R-1340 "Wasp senior" . Questa soluzione venne messa alla prova il 5 dicembre dello stesso anno, ma con un esito drammatico, durante il tentativo di record (che comunque avvenne segnando i 505Km/h) l'aereo si schiantò rovinosamente a terra portando alla morte Bayles.
Durante le analisi di cosa avesse potuto causare questa tragica fatalità, è emerso che durante il volo il tappo del serbatoio della benzina posto sulla fusoliera davanti al pilota, si era allentato e volando via colpì in pieno volto il pilota sfondando il parabrezza; questo incidente portò ad una rapida revisione del progetto rivendendo la posizione del tappo del serbatoio all'interno della fusoliera e l'adozione di un parabrezza con vetro blindato.

Tuttavia, studi successivi e analisi delle registrazioni video, hanno fatto emergere che la causa dell'incidente non era imputabile al tappo del serbatoio, quanto invece a un collasso strutturale delle superfici di controllo che vennero corrette nelle evoluzioni successive del Model Z.

Apro solo una piccola parentesi dicendo come gli aspetti "estremi" di questo progetto portarono anche ad estreme conseguenze, negli anni successivi i modelli R-1, R-2 e R-1/2 che nascevano dalla diretta evoluzione del Model Z, portarono i loro rispettivi piloti Russell Boardman alla morte, Jimmy Haizlip a un grave incidente e Cecil Allen alla morte.

sabato 18 maggio 2013

Pomilio Gamma

Qualche tempo fa, forse troppo tempo, sono stato contattato da un'inaspettata persona che cercava aiuto per creare una rappresentazione per un suo libro. La rappresentazione in questione trattava un aereo prototipo italiano sviluppato nel 1918, il Pomilio Gamma.


Conosco veramente poco questo aereo, costruito in soli due esemplari, ma attenderò con ansia l'uscita del libro per apprenderne la storia e approfondire alcune mie curiosità che sono emerse durante la rappresentazione.
L'idea di raffigurare il Pomilio Gamma mi ha incuriosito, forse anche legato alle poche informazioni a riguardo, si è trattato di "ripensare" a come questo aereo poteva essere realizzato, con quali materiali e finiture, ed ecco un primo risultato.


Spero di fare cosa gradita, mettendo nel menù qui accanto, il link della persona con cui ho collaborato. Si trovano diversi libri interessanti, buona visione.

lunedì 6 maggio 2013

Locandina mini Film

Battaglia di Istrana

Versione#1

Versione#2

locandina per il documentario realizzato da una comunità di appassionati del volo nella prima guerra mondiale  in collaborazione dell'Ufficio Storico dell'Aeronautica ed esposto in pianta stabile al Museo di Vigna di Valle. E' stato un piacere partecipare alle riprese e realizzare la locandina, ecco il video:



* Per ragioni di riservatezza, fino alla presentazione ufficiale, le immagini riportate nel post sono delle bozze e non identificano il prodotto definitivo.

venerdì 1 febbraio 2013

Precious Metal skin concept

Chi mi segue anche sui social network sa che in questi giorni, nei ritagli di tempo del lavoro, ho realizzato un bozzetto inerente a una delle ultime e più prestigiose gare aeronautiche, la Reno Air Race. Nello specifico ho realizzato la livrea per un velivolo dalle "sembianze" di un P-51 dall'insolito nome Precious Metal.
Motorizzato con un propulsore Griffon da circa 3200hp partecipa alla categoria Unlimited dove si sfidano da 50 anni derivati dal secondo conflitto mondiale, lungo un circuito nel deserto del Nevada.



Il bozzetto in questione è stato realizzato a matita su carta, basandosi su dei trittici reperiti nel web. Come di consueto ed essendo un amante del bianco e nero, ho perseguito la strada del colore virtuale.



Quindi tavoletta grafica alla mano e tanta pazienza si è proceduto alla realizzazione della colorazione di base, sostanzialmente una semplice ricostruzione di quella che è la nuda lamiera.


Successivamente si è iniziato ad abbozzare una vecchia livrea di questo aereo (la livrea del 2012 non rientra proprio nel mio canone del bello, ma sono gusti).


A questo punto non manca altro che un'ambientazione adeguata e una livrea di fantasia; questa parte del lavoro è stata abbastanza impegnativa, era la prima volta che realizzavo un bozzetto così articolato e complesso. Generalmente nel mio lavoro, si preferisce ottimizzare i tempi con un modello tridimensionale e una rapida fase di render ma, questa volta ho optato per far tutto di pugno.


Ed ecco il risultato finale nelle sue due varianti di colore:



Ora non resta che pensare quale altra rappresentazione potremo fare in futuro, questa esperienza mi ha dato diversi spunti di miglioramento e di apprendimento; faremo il possibile per non lasciarla come esperienza unica.

martedì 15 gennaio 2013

Foto del giorno

Gloster Napier IVB


Curtiss Model F

Premetto che non sono mai stato un grande amante dello stile americano in aeronautica. Sono effettivamente pochi gli aerei che soddisfano un certo senso estetico senza dover necessariamente evocare il fascino storico marchiati United States of America. Fatto salvo la storia moderna, dal dopoguerra ad oggi, in cui la ricerca di prestazione ha portato anche a una maggior cura "estetica" delle linee, se guardiamo indietro negli anni possiamo contare veramente pochi aerei che possiamo realmente definire belli.

A questi commenti un fan degli yankee potrebbe rabbrividire ma, non nego la bellezza di aerei come il P-51 (immagino che molti abbiano subito pensato a questo modello) ma in questo articolo voglio rispolverare dalla memoria un aereo che riaccende in me tutti l'interesse e ritrova nel suo progetto l'idea a fondamento della ricerca e della sviluppo degli idrovolanti e idrocaccia della prima metà del '900; stiamo parlando del Curtiss Modello F.


Nato dal genio di Glen Hammond Curtiss ha visto solcare i cieli per la prima volta nel gennaio del 1912; il Modello F si presentava come un biplano monomotore ad elica spingente in grado di portare in volo un pilota e un passeggero. Concepito per gli appassionati del volo e prodotto in varianti "sportive" e di "lusso", negli anni successivi al suo primo volo, il modello F e le sue nuove variante nate anche dall'uso militare, ha aperto le porte dell'aeronautica imbarcata essendo il primo aeromobile "lanciato" da un'imbarcazione ad opera di una catapulta il 5 novembre 1915 dall'incrociatore corazzato USS North Carolina. Tra l'altro questo modello ha visto la sua fortuna in diverse altre aeronautiche del tempo tra cui quella Russa e quella Italiana. 


Cosa dire in linea personale di questo aereo? Sicuramente lascia trasparire la sua storicità ma la forma dello scafo e questa configurazione non può che lasciar affascinati coloro che, conoscendo i modelli di idrocaccia che operarono nell'Adriatico per opera dell'aeronautica italiana ed austriaca, possono identificare una linea ispiratrice con il design di Curtiss.


Tra i suoi mille cavi, funi, montanti e appendici; questo aereo nasconde un fascino che ben si sposa con l'eleganza del volo e quel senso di pionierismo che questo genere di aerei riesce ad evocare.

---
nota
le immagini tecniche sono tratte dal libro recentemente regalatomi scritto da Paul Matt dal titolo Scale Airplane Drawings: 001 editrice Brossura.

giovedì 10 gennaio 2013

The Curtiss D-12


Continuano, seppur lentamente, le operazioni di recupero delle informazioni sul Macchi M.33 e di quanto connesso a questo velivolo. Grazie ad un giovane ingegnere italiano trasferitosi in Florida per studi, sono riuscito a risalire a un po' di documentazione sul motore che fungeva da cuore alla meravigliosa macchina volante.


Il Curtiss D-12 era un motore aeronautico di fattura americana da 18.8 litri a 12 cilindri a V e con raffreddamento ad acqua. In grado di erogare 443 hp e con un peso di 314 Kg, venne disegnato da Arhut Nutt nel 1921; iniziò la sua carriera nelle corse con l'edizione del 1923 (ovviamente parliamo di Coppa Schneider) dove spingeva un Curtiss CR-3.


Segue le specifiche tecniche e qualche disegno: