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martedì 15 gennaio 2013

Foto del giorno

Gloster Napier IVB


Curtiss Model F

Premetto che non sono mai stato un grande amante dello stile americano in aeronautica. Sono effettivamente pochi gli aerei che soddisfano un certo senso estetico senza dover necessariamente evocare il fascino storico marchiati United States of America. Fatto salvo la storia moderna, dal dopoguerra ad oggi, in cui la ricerca di prestazione ha portato anche a una maggior cura "estetica" delle linee, se guardiamo indietro negli anni possiamo contare veramente pochi aerei che possiamo realmente definire belli.

A questi commenti un fan degli yankee potrebbe rabbrividire ma, non nego la bellezza di aerei come il P-51 (immagino che molti abbiano subito pensato a questo modello) ma in questo articolo voglio rispolverare dalla memoria un aereo che riaccende in me tutti l'interesse e ritrova nel suo progetto l'idea a fondamento della ricerca e della sviluppo degli idrovolanti e idrocaccia della prima metà del '900; stiamo parlando del Curtiss Modello F.


Nato dal genio di Glen Hammond Curtiss ha visto solcare i cieli per la prima volta nel gennaio del 1912; il Modello F si presentava come un biplano monomotore ad elica spingente in grado di portare in volo un pilota e un passeggero. Concepito per gli appassionati del volo e prodotto in varianti "sportive" e di "lusso", negli anni successivi al suo primo volo, il modello F e le sue nuove variante nate anche dall'uso militare, ha aperto le porte dell'aeronautica imbarcata essendo il primo aeromobile "lanciato" da un'imbarcazione ad opera di una catapulta il 5 novembre 1915 dall'incrociatore corazzato USS North Carolina. Tra l'altro questo modello ha visto la sua fortuna in diverse altre aeronautiche del tempo tra cui quella Russa e quella Italiana. 


Cosa dire in linea personale di questo aereo? Sicuramente lascia trasparire la sua storicità ma la forma dello scafo e questa configurazione non può che lasciar affascinati coloro che, conoscendo i modelli di idrocaccia che operarono nell'Adriatico per opera dell'aeronautica italiana ed austriaca, possono identificare una linea ispiratrice con il design di Curtiss.


Tra i suoi mille cavi, funi, montanti e appendici; questo aereo nasconde un fascino che ben si sposa con l'eleganza del volo e quel senso di pionierismo che questo genere di aerei riesce ad evocare.

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nota
le immagini tecniche sono tratte dal libro recentemente regalatomi scritto da Paul Matt dal titolo Scale Airplane Drawings: 001 editrice Brossura.

giovedì 10 gennaio 2013

The Curtiss D-12


Continuano, seppur lentamente, le operazioni di recupero delle informazioni sul Macchi M.33 e di quanto connesso a questo velivolo. Grazie ad un giovane ingegnere italiano trasferitosi in Florida per studi, sono riuscito a risalire a un po' di documentazione sul motore che fungeva da cuore alla meravigliosa macchina volante.


Il Curtiss D-12 era un motore aeronautico di fattura americana da 18.8 litri a 12 cilindri a V e con raffreddamento ad acqua. In grado di erogare 443 hp e con un peso di 314 Kg, venne disegnato da Arhut Nutt nel 1921; iniziò la sua carriera nelle corse con l'edizione del 1923 (ovviamente parliamo di Coppa Schneider) dove spingeva un Curtiss CR-3.


Segue le specifiche tecniche e qualche disegno: